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Il sopralluogo tecnico per l'incarico di Terzo Responsabile

Barbara Atzori
|
Consulente per l'impiantistica termica
21/01/2025
-
1 min di lettura

Il D.P.R. 74/2013 prevede che esercizio, conduzione, manutenzione dell'impianto termico e rispetto delle disposizioni di legge in materia di efficienza energetica siano affidati al responsabile dell'impianto, che può delegarle ad un Terzo. In caso di impianti non conformi alle disposizioni di legge, la delega non può essere rilasciata, salvo che nell'atto di delega sia espressamente conferito l'incarico di procedere alla loro messa a norma. Il delegante deve porre in essere ogni atto, fatto o comportamento necessario affinché il terzo responsabile possa adempiere agli obblighi previsti dalla normativa vigente e garantire la copertura finanziaria per l'esecuzione dei necessari interventi nei tempi concordati.
Per chiarire come le aziende possano organizzarsi per adempiere al meglio a quanto previsto dalla legislazione, traendone adeguato profitto, in questo articolo analizzeremo:
1. Il ruolo di Terzo Responsabile e i relativi obblighi
Il Terzo responsabile dell’esercizio e della manutenzione dell’impianto termico è l'impresa che è delegata dal Responsabile ad assumere la responsabilità dell’esercizio, della conduzione, della manutenzione e dell’adozione delle misure necessarie al contenimento dei consumi energetici e alla salvaguardia ambientale. Gli ambiti in cui si articola la responsabilità di impianto, sia per il Responsabile che per l'eventuale Terzo Responsabile sono:
sicurezza dell'impianto e per le persone;
contenimento consumi e efficienza energetica;
contenimento emissioni inquinanti.
Il Terzo Responsabile, a sua volta, deve avere adeguata:
capacità tecnica, come attestato da propria visura camerale;
capacità organizzativa, da attestare, in caso di impianti oltre i 350kW tramite certificazione ISO/SOA;
capacità economica, che deriva dal contratto con il cliente (es: amministrazione di stabili residenziali, commerciali o produttivi).
E' pertanto al cliente che occorre comunicare, sin da subito, quali siano gli adeguamenti necessari per poter attivare un incarico di Terzo Responsabile, individuando una scala di priorità per gli stessi.
2. Contratti di Terzo Responsabile e manutenzione
Nel settore è diffusa la pratica commerciale di proporre contratti cumulativi di Terzo Responsabile e manutenzione, che risultano essere ampiamente contestabili e oggetto di decadenza automatica prescritta per legge, in caso di impianti non a norma: il primo consiglio è pertanto quello di suddividere il contratto di manutenzione e quello di Terzo Responsabile, nella strutturazione del processo aziendale di gestione degli impianti termici. Mentre può essere sottoscritto un contratto di manutenzione anche per un impianto non a norma, un contratto di Terzo Responsabile non può prescindere da un attento sopralluogo tecnico, con i seguenti obiettivi:
descrivere lo stato attuale dell'impianto, dei locali e della documentazione;
stabilire gli interventi necessari al ripristino/adeguamento;
stabilire una scala di priorità tra gli interventi.
E' evidente il ruolo chiave del sopralluogo tecnico e la differenza dello stesso rispetto a un semplice sopralluogo commerciale: non solo fotografa lo stato dell'impianto, ma costituisce anche il primo atto in direzione di una graduale messa a norma dell'impianto stesso, e dei relativi incarichi per la manutenzione straordinaria annessi.
3. Sopralluogo tecnico e struttura del verbale di verifica
Per ottenere le informazioni necessarie al fine di comunicare al cliente le opere di messa in funzione urgenti e meno urgenti, occorre redigere un verbale di verifica tecnica della CT, che sia dettagliato e preciso, con gli opportuni riferimenti legislativi, negli ambiti:
documentazione: check list di tutti i documenti presenti/assenti, risultante dal raffronto tra quanto fornito e quanto obbligatorio per ciascuna tipologia di impianto/utilizzo/generatore;
locali tecnici: check list riportante l'analisi di accessi, strutture, cartellonistica, areazione locale, compresenza di macchine, dispositivi prevenzione e contenimento incendi, ecc.;
impianto termico: check list riportante tutte le osservazioni circa l'impianto, sia inteso nel senso energetico (sistemi di generazione, accumulo, distribuzione, regolazione, distribuzione, emissione), sia nel senso impiantistico più stretto (stoccaggio/adduzione combustibile, generazione, dispositivi INAIL, scarico fumi, trattamento acqua, ecc)
impianti accessori: check list dedicata alla verifica dello stato degli impianti accessori (elettrico, illuminazione, antincendio, ecc).
La persona/ruolo che raccoglie e analizza le informazioni di questo verbale è il conduttore, che deve essere dotato di apposito patentino oltre i 232kW di potenza al focolare, e che deve conoscere la legislazione e la normativa tecnica nel dettaglio.
Ne risulta un verbale complesso da cui poter estrarre la comunicazione delle attività urgenti e meno urgenti per mettere a norma l'impianto da trasmettere al cliente, unitamente all'offerta economica per realizzarle. Questo passaggio può essere ripetuto ad ogni controllo del conduttore, rendendo così al cliente il costante monitoraggio del proprio impianto e dello stato di avanzamento delle opere di messa a norma.
La traduzione in offerta commerciale per l'adeguamento richiede un passaggio interno di informazioni dal tecnico al commerciale, che può essere facilitata con un'attenta organizzazione del processo aziendale di gestione degli impianti termici.
4. Conclusioni
Organizzare il processo di gestione degli impianti termici all'interno della propria azienda, con strumenti ingegneristici e informatici, permette di:
avere il quadro completo delle operazioni necessarie per adeguamenti urgenti e meno urgenti;
avere un previsionale relativo alle manutenzioni straordinarie dell'anno successivo;
ottimizzare le forniture di materiali di consumo e pezzi di ricambio;
ottimizzare i passaggi in centrale termica dei propri tecnici;
valorizzare le comunicazioni sul proprio operato al cliente;
restituire al cliente la sensazione che l'impianto sia davvero stato “preso in carico”;
prevenire guasti o interruzioni di servizio prevedibili, con maggior soddisfazione del cliente;
tutelare la propria azienda da azioni legali per mancata o carente manutenzione;
adempiere agli obblighi in materia di sicurezza sul lavoro (la centrale termica è anche un luogo di lavoro).
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